A Divina Commedia képi forrásai és hatása a Magyar Királyság képzőművészeti ábrázolásaira a XIV-XV. században

Tra le più importanti fonti delle visioni di Dante sono da considerare i mosaici del Battistero di Firenze, i mosaici di Torcello e di Venezia, nonché le miniature di diversi codici che contengono enciclopedie e opere filosofiche medievali come il De imagine mundi di Onorio d’Autun (Honorius Augusto...

Teljes leírás

Elmentve itt :
Bibliográfiai részletek
Szerző: Prokopp Mária
Testületi szerző: Az Isteni Színjáték forrásai és hatása (2.) (2016) (Szeged)
Dokumentumtípus: Könyv része
Megjelent: 2016
Sorozat:Elhallgatom, hogy rájöhess magadtól : az Isteni Színjáték forrásai és hatása
Kulcsszavak:Dante Alighieri, Olasz irodalom - 1290-1321 - életmű, Olasz irodalom - eposz, Műelemzés - irodalmi
Online Access:http://acta.bibl.u-szeged.hu/64559
Leíró adatok
Tartalmi kivonat:Tra le più importanti fonti delle visioni di Dante sono da considerare i mosaici del Battistero di Firenze, i mosaici di Torcello e di Venezia, nonché le miniature di diversi codici che contengono enciclopedie e opere filosofiche medievali come il De imagine mundi di Onorio d’Autun (Honorius Augustodunensis, 1090–1157), il De vanitate mundi di Ugo di San Vittore (Hugo de Sancto Victore, 1097–1141), lo Speculum Maius di Vincenzo di Beauvais (Vincentius Bellovacensis, 1190–1264), la Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino (1224–1274), l’Hortus deliciarum della badessa Herrade di Landsberg (Herradis Landsbergensis, 1176–1196), o il trecentesco Codex Altonensis. Nel canto VIII del Paradiso Dante rievoca la figura di Carlo Martello (1271–1295), re titolare d’Ungheria, figlio primogenito di Carlo II d’Angiò re di Napoli e della regina Maria d’Ungheria, primogenita di Stefano V re d’Ungheria. Dante fu al corrente delle lotte internazionali per il trono ungherese dopo la morte del fratello di Maria, il re Ladislao IV, scomparso senza figli nel 1290. La regina propose quindi come erede al trono il suo primogenito, Carlo Martello. Dante fece la conoscenza con il principe nel 1294 a Firenze, dove trascorsero una settimana insieme, arrivando a stimarlo per il suo carattere. Il poeta, facendo parte della delegazione fiorentina che scortò il re napoletano e la regina madre in città, li salutò con grande onore a nome del comune. Alla fine del canto XIX del Paradiso, Dante mostra grande rispetto anche per il Regno d’Ungheria: “O beata Ungheria, se non si lascia / più malmenare! [...]” (Pd., XIX, 142–143). La regina Maria d’Ungheria (1253–1323) visse cinquantatré anni a Napoli, e in questo periodo fu grande mecenate d’arte. Lo testimonia, tra l’altro, la chiesa di Santa Maria Donnaregina che fece costruire e decorare con affreschi da Pietro Cavallini e dai suoi allievi. La rappresentazione del Giudizio Universale sulla parete di fondo del coro delle monache conferma che Maria d’Ungheria conosceva il testo dell’Inferno . Il presente contributo sottolinea anche l’importanza del codice dantesco della Biblioteca Universitaria di Budapest. In base agli ultimi studi condotti in questo campo dall’autrice, va affermato che il manoscritto fu un regalo dei veneziani a Carlo Roberto re d’Ungheria (1308–1342), figlio di Carlo Martello, mentre le sue miniature di alto livello sono opera di artisti della corte reale di Buda. La conoscenza del poema di Dante nell’Ungheria medievale è confermata anche dalle rappresentazioni del Giudizio Universale nelle pitture murali trecentesche delle chiese del Regno (Zsegra, Poprád, Kiéte, Lőcse, ecc.), e la fortuna del poema continuò anche nel Quattrocento. Johannes Vitéz, arcivescovo cardinale di Esztergom e cancelliere del re Mattia Corvino, si ispirò alla Commedia per stilare il programma dell’Università Istropolitana da lui fondata e inaugurata il 20 giugno 1467. Gli affreschi del suo Studiolo rappresentano le virtù che regnano nei primi sette cieli del Paradiso illuminati dai pianeti. L’eccellente pittore della decorazione dello Studiolo di Esztergom, eseguita fra gli anni 1465 e 1466, quindi prima dell’inaugurazione dell’Università Istropolitana, fu il giovane Sandro Mariano detto Botticelli.
Terjedelem/Fizikai jellemzők:163-187
ISBN:978-963-306-510-5